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giovedì 9 giugno 2016

Cos’è il Laser Diodo 808 nm

Cos’è il Laser Diodo 808 nm e come funziona




Cos’è il Laser  Diodo 808 nm è un moderno strumento che, tramite il raggio laser, permette di raggiungere un’epilazione permanente,
senza più noie e fastidiose ricorrenze periodiche presso il vostro estetista di fiducia.
Se con il rasoio e la crema depilatoria il pelo viene rimosso solo nella parte esterna rispetto all’epidermide, ricominciando la sua crescita già dopo poche ora, la ceretta a strappi va un po’ più in profondità:
in entrambi i casi il bulbo pilifero non viene però eliminato, rimanendo dunque presente e attivo.
Il laser a diodo 808 è un trattamento pressoché indolore, che vi permette di avere sin dalle prime sedute risultati sorprendenti.
Le apparecchiature laser a diodo 808 nm, generano il raggio ha una lunghezza d’onda particolare (808 nm per l’appunto)
che è in grado di attraversare la cute e di essere assorbita dai pigmenti dei peli presenti all’interno del bulbo pilifero.
A ciò consegue un aumento della temperatura e la definitiva distruzione delle cellule che germinano il bulbo stesso.
La luce emessa dal diodo 808 è rossa, ed è più efficace rispetto ad altre varianti tecnologiche nel colpire il cromoforo melanina senza causare scottature alla pelle.
Il bersaglio dunque del laser a diodo 808 è direttamente la matrice del pelo, causandone seduta dopo seduta la completa distruzione, per una pelle liscia e inoltre rassodata dall’effetto del calore.
L’epilazione definitiva con laser a diodo 808 non agisce solamente sul pelo già spuntato in superficie, ma anche sul bulbo in crescita eliminandolo nella sua interezza.
Il pelo trattato cadrà entro 10 giorni dal trattamento e già dalle prime sedute si possono notare riduzioni della ricrescita e l’assottigliamento dei peli.

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Per chi è indicato

Il laser diodo 808 nmè indicato per uomini e donne che per motivi estetici o sportivi desiderano una depilazione permanente.
Con l’utilizzo del macchinario per l’epilazione laser al diodo 808 nm Sun Estetic Store è possibile trattare, a differenza della maggior parte dei laser, qualsiasi fototipo in qualsiasi stagione.
Il ciclo di sedute consigliato è di 6/8 trattamenti, tuttavia per stabilire il corretto numero di sedute bisogna tener conto di fattori come il colore del pelo, il fototipo, la situazione ormonale e la zona da trattare.
In ogni caso è sconsigliato effettuare prima del trattamento un’epilazione mediante ceretta o pinzette, perché si strappa insieme al pelo anche il bulbo.
Al contrario, creme o rasoio garantiscono la presenza del bulbo pilifero nel follicolo stesso ed è possibile utilizzare queste tecniche di depilazione durante tutta la durata del ciclo di trattamenti.


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Come agisce sul pelo
All’analisi chimica del pelo i costituenti principali, oltre all’acqua, sono: cheratina, lipidi, minerali e pigmenti. CHERATINA:
e’ una proteina contenuta principalmente nella corteccia (della quale ne costituisce la massima parte);
gli aminoacidi presenti nella cheratina sono 18 ma, in maggiore quantità, ritroviamo la cisteina, la cistina
(derivata dalla condensazione di due molecole della prima con perdita di acqua e formazione di legami disolfuro), la serina, l’acido glutammico, la glicina, la treonina, l’arginina, la valina, la leucina e l’isoleucina.
La cheratina presente in maggiore quantità nel pelo è quella alfa, fibrosa, a basso contenuto di zolfo, con Peso Molecolare di circa 45.000, insolubile in acqua.
Le catene polipeptidiche sono rese stabili da tre tipi di “ponti”: legami idrogenati (conferiscono solidità), ponti fra catene acide e catene basiche (si rompono con gli acidi forti)
e ponti disolfurici (quando sono lesi, ad esempio nelle “permanenti”, il capello si arriccia). La cheratina può essere deformata con il vapore acqueo (“messa in piega”).
Il processo di cheratinizzazione, in particolare quello dei peli, è regolato da ormoni, vitamine, fattori genetici e metabolici e sembra legato al metabolismo del colesterolo
e alla sua esterificazione con acidi grassi sintetizzati dall’epidermide.
Ne consegue che carenze dietetiche e/o difetti enzimatici delle vie di sintesi del colesterolo e degli acidi grassi possono provocare una cheratinizzazione anomala con conseguenti difetti strutturali del fusto.
Tutta la superficie cutanea, fatta eccezione delle regioni palmo-plantari e delle semimucose, e ricoperta da peli.
Schematicamente, si distinguono due tipi di peli:
peli terminali lunghi, spessi (diametro 60-80 micron), pigmentati e provvisti di midollo.
I peli terminali sono presenti fin dalla nascita a livello del cuoio capelluto, delle sopracciglia e delle ciglia, mentre compaiono dopo la pubertà a livello della barba, delle ascelle, del pube e del tronco.
peli del vello sottili (diametro <30 micron), corti (generalmente < 2 cm), non pigmentati, privi di midollo, che ricoprono tutte le regioni corporee apparentemente glabre;
I peli terminali e i peli del vello sono prodotti rispettivamente dai follicoli terminali e dai follicoli del vello, che si differenziano soprattutto per dimensioni e localizzazione.
  • I follicoli terminali sono pin grandi, con il bulbo localizzato nel derma profondo e nel tessuto sottocutaneo, e sono dotati di muscolo erettore del pelo
  • I follicoli del vello sono piccoli, localizzati a livello del derma medio e superficiale, non provvisti di muscolo erettore del pelo.
In realtà la distinzione fra questi due tipi di follicoli non è cosi netta, in quanto lo stesso follicolo, sotto l’effetto degli ormoni androgeni, può trasformarsi da follicolo terminale a follicolo del vello e viceversa.
Ad esempio, alla pubertà i follicoli delle regioni ascellare ed inguinale si trasformano da follicoli del vello in follicoli terminali.
Nel cuoio capelluto colpito da alopecia androgenetica, viceversa, si assiste, per effetto degli ormoni androgeni, ad una progressiva trasformazione dei follicoli terminali in follicoli del vello.
La lunghezza dei peli terminali è influenzata da fattori genetici, razziali e sessuali e varia nelle diverse aree corporee:
i peli delle ciglia e delle sopracciglia raggiungono una lunghezza massima di 2-3 cm, mentre i capelli possono raggiungere anche lunghezze superiori al metro.
Anche la densità dei follicoli piliferi è influenzata dagli stessi fattori, e varia ampiamente nelle diverse aree del corpo. Nell’uomo a livello del cuoio capelluto sono
Epilazione con laser Diodo 808
presenti circa 100.000 follicoli, 1/50 di tutti i follicoli (5.000.000) contenuti sulla superficie cutanea.
I peli terminali sono più numerosi nel maschio che non nella femmina ed hanno una funzione protettiva, tattile e cosmetica.
Il loro differente sviluppo costituisce parte dei caratteri sessuali secondari.
I fattori che regolano il ciclo follicolare sono ancora sconosciuti.
E’ dimostrato che numerosissime citochine e fattori di crescita hanno un effetto inibente o stimolante sui follicoli e possono quindi interferire sul ciclo in condizioni fisiologiche o patologiche.
Fototermolisi selettiva, il principio dell’epilazione laser
La fototermolisi selettiva, nel modo in cui è stata descritta da Anderson e Parrish, esige, per la distruzione selettiva di un bersaglio all’interno di un tessuto,
la presenza di tre requisiti, rappresentati dalla lunghezza d’onda, dalla durata d’impulso e dall’energia. Scegliendo una lunghezza d’onda preferibilmente assorbita dal bersaglio
e limitando l’esposizione alla luce rendendola minore o uguale al tempo di rilassamento termico, sarà possibile ottenere un confinamento termico.
Per distruggere il bersaglio, l’energia deve superare la soglia termica. La durata d’impulso teorica necessaria alla distruzione del bersaglio è data dall’equazione tr = d/gk,
dove d è la dimensione del bersaglio, k è la diffusività termica (2 x 10-3 cm2/sec) e g è il fattore geometrico. Il tempo di rilassamento termico (tr), espresso in secondi,
è circa uguale al quadrato del diametro del bersaglio, espresso in millimetri. Secondo questa approssimazione, il tr per follicoli piliferi compresi tra 200 e 300 µm varia da circa 40 a circa 100 msec.
La durata degli impulsi da 10 a 50 msec è probabilmente ottimale, in quanto maggiore del tr epidermico (3-10 msec)36.
Durante questo periodo, è possibile estrarre del calore dall’epidermide, per garantire lesioni epidermiche di minore entità pur consentendo di danneggiare il follicolo.
La melanina costituisce un importante cromoforo per bersagliare i follicoli piliferi.
La melanina assorbe gli spettri visibili e prossimi agli infrarossi (IR).
Poiché i follicoli sono localizzati in profondità nel derma, occorre scegliere una lunghezza d’onda tale da riuscire a penetrare nel derma (alcuni millimetri sotto l’epidermide) garantendo al tempo stesso un sufficiente assorbimento di melanina.
E’ stato dimostrato che il laser diodo 808 nm al rubino soddisfa questi requisiti. Uno studio condotto su animali ha messo in rilievo un danno selettivo profondo su cellule pigmentate isolate di follicoli piliferi ottenuto tramite il laser al rubino Q-switched.
Nei pazienti con pelle scura, l’assorbimento competitivo di melanina a livello dell’epidermide dà luogo a un’ulteriore sfida,
e le lunghezze d’onda con minor assorbimento di melanina e la capacità di penetrare più in profondità possono raggiungere livelli ottimali.
In teoria, diverse lunghezze d’onda dello spettro al rubino e quasi-IR dovrebbero essere indicate per la rimozione dei peli mediante il laser.
Fase ciclica del pelo per l’epilazione definitiva
 I peli umani crescono seguendo un ciclo ben definito che consiste nello stadio di crescita (fase anagenica), nello stadio intermedio (fase catagenica) e nello stadio di quiescenza (fase telogenica).
La crescita dei peli è asincrona; ciò significa che i peli possono trovarsi in fasi diverse del ciclo a seconda della posizione anatomica. I periodi del ciclo di crescita sono caratterizzati dalle variazioni morfologiche e funzionali del follicolo pilifero
Il follicolo, non produce il pelo in modo continuo, ma ha invece un’attività ciclica, caratterizzata dall’alternanza di periodi di crescita con periodi di riposo.
L’attività di ciascun follicolo è indipendente da quella dei follicoli vicini, per cui in una stessa area i follicoli limitrofi si trovano in fasi differenti del ciclo. Il ciclo follicolare è costituito da tre fasi:
  • Fase anagen o di crescita;
  • Fase catagen o di involuzione;
  • Fase telogen o di riposo.
FASE ANAGENICA All’inizio della fase anagenica, la papilla e la matrice del pelo divengono metabolicamente attive.
La papilla assume dimensioni maggiori, mentre le cellule della matrice si scindono. In seguito, il bulbo pilifero cresce nella guaina follicolare, dove giunge a maturazione.
Le cellule della matrice si moltiplicano per circondare la papilla, differenziandosi in cellule della guaina epiteliale interna ed esterna e in cellule del pelo stesso.
L’attività dei melanociti nel bulbo pilifero crea la pigmentazione del pelo. Crescendo, il pelo telogenico a clava viene rilasciato; tale fase è seguita dalla comparsa del nuovo fusto anagenico.
La durata della fase di crescita (anagenica) varia a seconda del sito anatomico e determina di solito la lunghezza che il pelo può raggiungere in quel particolare sito.
I pazienti più giovani con un cuoio capelluto normale presentano periodi anagenici che possono durare da 2 a 8 anni.
In modo analogo, la durata della fase anagenica dei peli degli arti inferiori e compresa tra 3 e 7 mesi, quella dei peli degli arti superiori è compresa tra 1 mese e mezzo-e 3 mesi,
mentre quella delle ciglia è compresa tra 1 e 6 mesi. Anche le percentuali di crescita variano a seconda dei siti anatomici.
I capelli crescono in genere da 0.37 a 0.44 mm/giorno mentre i peli del corpo crescono di 0.27 mm/giorno.1-3
FASE CATAGENICA La fase catagenica succede alla fase anagenica. Durante la fase catagenica, la parte bulbare del follicolo pilifero degenera,
le cellule della matrice cessano di moltiplicarsi e i melanociti bulbari cessano di produrre melanina. La degenerazione e il restringimento della regione bulbare del follicolo pilifero
anagenico si verificano mediante cheratinizzazione prematura della guaina epiteliale esterna e apoptosi.
Restringendosi, la regione bulbare si sposta verso l’alto all’interno della guaina fibrosa e la guaina fibrosa si retrae seguita dalla papilla fino alla zona del bulge.
Per completare la fase catagenica, la papilla del pelo e le cellule in riposo si mantengono vicino al bulge e il pelo con un bulbo telogenico completamente formato resta all’interno del follicolo pilifero.1-3-4
FASE TELOGENICA La fase telogenica, o di quiescenza, segue la fase anagenica. Per l’intera durata della fase telogenica, il pelo telogenico a clava rimane ancorato al follicolo.
La durata della fase telogenica varia a seconda del sito anatomico. Per i capelli, la durata media della fase telogenica è di 3 mesi, mentre per i peli del tronco è di circa 6 mesi.
In Tutte e tre le fasi il laser diodo ottiene risultati estremamente efficaci, ecco perchè viene preferito alla luce pulsata.

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