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martedì 20 novembre 2012

Lampada di Wood



 


 Lampada di Wood


LA LAMPADA DI WOOD IN DERMATOLOGIA
 

La lampada di Wood è uno strumento impiegato al momento della visita dermatologica per evidenziare alcune caratteristiche
cromatiche della cute sana e patologica, non ben apprezzabili ad occhio nudo o con una normale lente ad ingrandimento. 


COME FUNZIONA UNA LAMPADA DI WOOD
La lampada di Wood è utilizzata in dermatologia da moltissimi anni. Essa fu ideata nel 1935 dal fisico statunitense Robert Williams Wood e consiste in una speciale lampada in cui il tubo di vetro (vetro di Wood) è colorato internamente in viola mediante ossidi metallici, in modo da trattenere una buona parte delle radiazioni visibili e di produrre una luce ultravioletta, invisibile all'occhio umano (luce nera di Wood). Analogamente alle lampade abbronzanti impiegate nei solarium, la moderna lampada di Wood, sia fissa che portatile, è costruita in modo tale da lasciar passare oltre ai raggi UVA, anche una minima parte di radiazioni visibili nella banda del blu/viola, in modo tale da renderne più facile l'utilizzo in ambulatorio. Oltre che in dermatologia la lampada di Wood viene impiegata in diversi altri settori (es. nei rivelatori di filigrana per la verifica delle banconote, come luce nera in discoteca, in filatelia, etc). La lampada di Wood impiegata in dermatologia, emette solitamente una luce non ionizzante, di lunghezza d'onda compresa tra 340 nm (ultravioletto A o UVA1) e 420 nm (radiazione visibile di colore bluastro). 



LA LAMPADA DI WOOD PUÒ ESSERE UTILE AL MOMENTO DELLA VISITA DERMATOLOGICA
L'osservazione con la lampada di Wood può rivelarsi utile in alcune malattie della pelle, come la vitiligine, le micosi, l'eritrasma, alcune infezioni da pseudomonas, il cloasma e alcuni tipi di porfiria cutanea. La lampada di Wood è un test rapido, economico e non invasivo, ma da solo risulta poco sensibile in quanto non tutte le micosi della pelle, presentano la tipica fluorescenza. Nelle chiazze di vitiligine, la presenza di un cromogeno tossico per il melanocita (7-BH4 o tetraidrobiopterina), determina la caratteristica fluorescenza bianco latte all'esame con la lampada di Wood. In alcuni pazienti con pelle chiara, le chiazze di vitiligine possono essere meglio osservate durante i mesi invernali mediante lampada di Wood, per esaltare il contrasto minimo tra la chiazza acromica e la pelle circostante. Nel cloasma iniziale e superficiale (iperpigmentazione epidermica) la luce di Wood accentua il contrasto tra la cute pigmentata e le aree circostanti. Nel cloasma profondo o di vecchia data (iperpigmentazione dermica) la lampada di Wood non evidenzia alcun contrasto. In alcune patologie dermatologiche, la lampada di Wood può evidenziare una fluorescenza giallo oro (es. il pityrialactone prodotto dal lievito Malassezia furfur è responsabile della tipica fluorescenza giallo oro delle chiazze di pitiriasi versicolor), una fluorescenza verdastra (es. in quelle forme di tigna provocate dai dermatofiti produttori di pteridina) o di una fluorescenza rosso corallo (es. nel caso dell'eritrasma e dovuta alla liberazione nelle chiazze, del cromoforo coproporfirina III). 

 
dermatologica, accompagnato in alcuni casi, da eventuali altri esami di approfondimento diagnostico (es. esame microscopico miceti, patch test, biopsia, etc) che il dermatologo valuterà da paziente a paziente, in base al tipo di manifestazioni cliniche in atto. La lampada di Wood può essere utile anche durante le sedute di terapia fotodinamica del basalioma, delle verruche, dei condilomi o delle cheratosi attiniche, nella valutazione della corretta distribuzione del farmaco. 



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