Translate

venerdì 12 ottobre 2012


Alle volte viene da pensare che certe cose è meglio non saperle: si vive meglio!

Il titolo è evidentemente provocatorio ancorchè contenga una verità assoluta. Lascia che ti spieghi.

Il mio approccio al business e alla vita in genere è sempre stato di spendere (o investire) risorse in misura inferiore rispetto alle risorse che ero in grado di produrre.

Quando guadagnavo 10, sapevo di poter spendere fino a 10. Non è l’unico approccio all’imprenditoria, e non è nè più giusto nè più sbagliato di altri, ovviamente, ma è quello a cui sono stato educato. E’ un approccio che ho esteso in modo naturale anche nella vita di tutti i giorni e nell’economia della famiglia.
Mi rendo conto che non si tratta di un atteggiamento molto diffuso, anzi. Le carte di credito (specialmente le “revolving”) ci stanno abituando a spendere denaro che non possediamo e a diluire nel tempo la restituzione del prestito.
Compriamo di tutto a rate, pagando per mesi, anni e a volte decenni qualsiasi cosa. Una volta si pagava a rate solo la casa, oggi anche i telefonini e le vacanze…
Ma torniamo a noi. Spendere denaro che non possiedi è decisamente rischioso. La situazione può sfuggire di mano senza nemmeno che te ne accorgi. Ho conosciuto persone arrivate al punto in cui le risorse che erano in grado di produrre non coprivano nemmeno gli interessi sui debiti contratti. Lo sfacelo!
Quando sentiamo queste cose ci viene da pensare che… a noi non potrebbe mai succedere. Noi siamo più furbi e sgamati. Eppure tante piccole e medie imprese e attività professionali non campano o saltano in aria anche per questi motivi.
Il deficit pubblico, che lo Stato Italiano genera ogni anno è un ulteriore esempio di questo concetto. Si spende di più di quello che si guadagna. Per non parlare del debito pubblico…
In una dimensione frattale di questo concetto possiamo osservare come in realtà stiamo esattamente facendo la stessa cosa con l’intero pianeta. Da svariati decenni abbiamo contratto un debito ecologico con la terra e lo stiamo pericolosamente aggravando anno dopo anno.
In buona sostanza ogni anno consumiamo più risorse rispetto a quelle che la terra è in grado di ripristinare.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network, in 234 giorni abbiamo esaurito le risorse naturali che avremmo dovuto farci bastare per l’intero anno 2012.
Pensa che già nel 1987  il bilancio segnava rosso. Il break even era datato 19 Dicembre. Da allora abbiamo galoppato nel vero senso della parola. Nel 2011 abbiamo finito le risorse entro il  27 Settembre e quest’anno entro il 22 agosto.
E’ stimato che entro il 2050, il nostro pianeta non ci basterà più!
Come dicevo in altri post, ciò di cui c’è bisogno è di una vera rivoluzione culturale. Dobbiamo tornare indietro, questa strada è un vicolo cieco con un bel dirupo alla fine.
Dobbiamo recuperare valori di una volta e applicarli immediatamente, come ad esempio rispetto per la natura e per chi occupa questo pianeta. Crescita ed evoluzione ben vengano, ma solo se sostenibili. Produrre e vendere va bene ma non ad ogni costo. Anni fa scrivevo (leggi l’articolo) che siamo, per il nostro pianeta, come una malattia autoimmune che distrugge l’organimo stesso che lo ospita.
Tutti possiamo contribuire nel nostro piccolo. Consumando in maniera intelligente, senza sprechi. Comprando in maniera consapevole e non indiscriminata.
Tutto ciò cosa c’entra col coaching? Forse nulla. Ma possiedo un blog. Migliaia di persone lo leggono. Faccio la mia parte. Cerco di sensibilizzare le persone sul tema. Lo faccio nei corsi, in rete… ovunque mi sia possibile. Fallo anche tu!
Condividi questo articolo, lascia un commento e impegnati a scrivere anche tu e a diffondere. L’errore più grande che possiamo fare è pensare che tanto non serve a nulla. Tante piccole gocce… riempiono gli oceani, no?


 http://stores.ebay.it/SUN-ESTETIC-STORE-Beauty-equipment

Nessun commento:

Posta un commento