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giovedì 3 maggio 2012


Trattamenti estetici:il botulino, sicurezza,efficacia,come tutelarsi


 














Da quando il Ministero della Salute ha autorizzato l’uso estetico della tossina botulinica le donne ne fanno un ampio uso. Il botulino si è conquistato il merito di trattamento mini invasivo in medicina estetica con il più ampio margine di sicurezza, con effetti collaterali inferiori a tutti gli altri trattamenti, filler compresi. È un farmaco, quindi è controllato e sottoposto a rigorose procedure di farmacovigilanza rispetto ai medical device (dispositivi medici). E gli studi e le ricerche su questa molecola sono sempre in corso. Di questo si è parlato di recente al convegno «Le donne e l’estetica: un dibattito sul botulino» organizzato dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) per un confronto fra medici, politici e mondo femminile.

Sicuro ed efficace, secondo gli esperti, ma comunque a rischio di dare risultati esteticamente discutibili se utilizzato impropriamente. «Negli ultimi quattro anni - ha spiegato Nicolò Scuderi, ordinario di Chirurgia Plastica all’università «La Sapienza» di Roma - nel nostro Paese sono stati registrati solo quattro eventi avversi da tossina botulinica, due gravi e due non gravi». Eppure, ha continuato Roy De Vita, primario della divisione di Chirurgia plastica ricostruttiva dell’Istituto dei tumori Regina Elena di Roma, «sono state diffuse notizie false su questo medicinale, con articoli che ne sottolineavano la capacità di dare mal di testa, di indebolire le gambe o di interferire con le terminazioni nervose. In realtà è un farmaco estremamente sicuro e vanta una grandissima distanza fra dose terapeutica e dose velenosa: in pratica la quantità che normalmente se ne utilizza è enormemente più piccola rispetto a quella che potrebbe creare problemi. È chiaro che, essendo un prodotto molto “preciso”, perché agisce esattamente lì dove viene iniettato, se utilizzato male può creare problemi».

Quanto alle «facce da botox» che campeggiano su giornali e spesso anche nelle strade delle città, «indubbiamente - ha aggiunto Scuderi - alcuni medici sono mossi da motivi economici e accettano le richieste spesso assurde delle loro pazienti. Ma in molti casi non è solo il botulino a creare quei risultati, ma l’insieme di vari interventi». «La diffusione di queste “donne in serie” - ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini - mostra che le molteplicità espressive di un viso si stanno riducendo a un unico modello, mentre la bellezza di una donna sta nell’equilibrio».

Al centro del dibattito anche le indicazioni ufficiali per le quali l’uso della tossina botulinica è autorizzato e l’impiego «off label», ossia fuori etichetta, che i medici spesso ne fanno, eseguendo iniezioni anche sulle cosiddette «zampe di gallina» o in altre zone dell’area detta «terzo superiore» del viso. «L’autorizzazione ufficiale per l’utilizzo a fini estetici - ha spiegato Martini - riguarda specificatamente lo spianamento delle rughe della fronte. Tutto ciò che avviene al di fuori di questa indicazione rimane responsabilità del medico».

«Ognuno di noi - ha precisato De Vita - in scienza e coscienza può scegliere di utilizzare un medicinale al di fuori delle indicazioni ufficiali. La prima autorizzazione serve solitamente a immettere il prodotto sul mercato e non è escluso che le aziende che producono questo farmaco decidano di richiedere il via libera anche per questi utilizzi, oggi sostenuti da una solida letteratura scientifica».

Per tutelare le pazienti che scelgono di sottoporsi a iniezioni anti-rughe non solo sulla fronte, la proposta della presidente di Onda, Francesca Merzagora, è di «istituire un comitato etico, sulla falsariga di quelli che già esistono negli ospedali e che autorizzano l’impiego “off label” dei farmaci, magari a livello regionale, per valutare l’impiego della tossina botulinica al di fuori delle indicazioni ufficiali»


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