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martedì 10 aprile 2012


Massaggi troppo hard: chiusi due centri estetici

Blitz a Vignola

Le titolari sono state denuciate dai carabinieri. Decisivi i racconti dei clienti

Prostituzione
Prostituzione
Modena, 7 marzo 2012 - Prima il massaggio, quello normale. Poi, volendo, c’era il 'resto'. Ma il gran finale arrivava solo con una bella ‘mancia’. I racconti dei clienti, tanti, coincidono perfettamente: in quei due centri estetici la specialità della casa erano la manipolazioni hard. Per questo i carabinieri nei giorni scorsi hanno messo sotto sequestro il centro benessere situato al civico 4 di via Minghelli, a Vignola, all’angolo con il centralissimo viale Mazzini. Dopo aver chiuso, alcune settimane prima, quello di via per Spilamberto 388, sopra la farmacia di Brodano.

E assieme ai sigilli sull’ingresso delle due attività, sono arrivate anche un paio di denunce a piede libero per le rispettive titolari. Due giovani cinesi di 24 e 25 anni, accusate ora di favoreggiamento alla prostituzione,  secondo gli inquirenti gestivano 3-4 ragazze a testa, loro connazionali, facendo incassi da capogiro.
Su cosa succedesse ai clienti, una volta stesi sul lettino, la voce a Vignola era già inziata a girare lo scorso autunno. Racconti da bar e spacconate da parte di chi aveva provato, chiacchiere che col tempo avevano innescato il passaparola e stimolato le segnalazioni di alcuni vicini, infastiditi da tutto quel via vai.
Così i carabinieri vignolesi si sono mossi, ma ci volevano le prove, i riscontri. I dettagli. E chi, meglio di tutta quella folla di appassionati dei massaggi...
A quel punto sono iniziati gli appostamenti dei militari di fronte ai due centri benessere, prima in via per Spilamberto e poi in via Minghelli. Chi usciva sorridente da quei portoni veniva poi contattato dai carabinieri, e inevitabilmente finiva per raccontare loro, per filo e per segno, cosa accadeva là dentro. Troppa la paura che in qualche modo, durante le indagini, il loro vizietto venisse a galla. Non mancava nemmeno chi ci andava con l’auto della moglie.

Il tempo di mettere nero su bianco, e sono arrivati i sequestri dei locali e le denunce. Provvedimenti, questi, che per il momento non hanno comunque toccato le due estetiste italiane — si sono dette «estranee a tutta la faccenda» — alle quali si riferivano le licenze necessarie, per legge, all’apertura dei centri estetici.
In alcuni casi quello dei clienti si è rivelato addirittura un doppio ‘tradimento’ nei confronti delle loro massaggiatrici. Infatti, c’è chi è stato pizzicato all’uscita di entrambi i centri: chiuso il primo, per poche settimane era passato al secondo. Un piccolo esodo che ora fa supporre, per queste vittime della schiena a pezzi, altre destinazioni molto simili.

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