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martedì 31 gennaio 2012



 LA CRIOLIPOLISI

Nuove Tecniche Per Modellare Il Corpo

 

 

Scoprire nuove tecniche per modellare il corpo è interessantissimo alle soglie della bella e nuova stagione.
Perchè un corpo sia così ben modellato e proporzionato tutti i medici sono d'accordo nell'affermare che ci vuole una sana dieta per modellare il corpo prima di intervenire con le nuove tecniche.

Le nuove tecniche per modellare il corpo sono la seconda fase di un percorso di bellezza che ogni donna intende fare.
La più recente e interessante tra le nuove tecniche per modellare il corpo è la criolipolisi, ovvero la riduzione del grasso grazie al freddo.
Tra le nuove tecniche proposte questa è rivoluzionaria ed è il frutto di attenti studi volti a calcolare con precisione tempi, temperature e modalità per far si che il freddo vada a colpire le cellule adipose senza danneggiare il tessuto circostante.

Tra le nuove tecniche per modellare il proprio corpo c'è la Bodytite la quale aiuta a ridurre i centimetri e a rassodare i tessuti, quindi oltre alla liposuzione classica o applicata al laser una soluzione sempre valida per un risultato in 3 d anche in punti difficili da raggiungere o quando c'è da aspirare un po' di più.

Tra le nuove tecniche per modellare il corpo c'è la cripolisi, tecnica non invasiva che non provoca dolore e non lascia cicatrici, è sempre efficace e può essere eseguita in tutte le stagioni.
Questa è una delle tecniche giuste per ridurre gli accumuli di grasso localizzato quando questi possono essere contenuti nella coppa di aspirazione.
L'apparecchiatura dispone di applicatori di due misure che possono essere ben usati per i fianchi, interno coscia e addome.
Il medico valuterà il caso singolo prima di proporre quali delle nuove tecniche per modellare il corpo sia più adeguata al caso singolo.

Un'altra delle tecniche per modellare il proprio corpo è quella che permette di ridurre il grasso in eccesso e contemporaneamente rendere più tonica la pelle rilassata.
Questa è una soluzione indicata per il trattamento dell'interno coscia o delle braccia, oltre che addome quando la presenza del grasso non è il solo problema.

Quando invece il tessuto adiposo è diffuso su un'ampia zona e la pelle non presenta cedimenti tra le nuove tecniche per modellare il corpo la più indicata è la liposuzione classica, pura e semplice oppure abbinata al laser.
In questo caso il chirurgo dopo aver studiato le aree da trattare inserisce una sottilissima cannula da una piccola incisione e procede all'aspirazione.
Per rompere le cellule di grasso usa la cannula eseguendo un movimento ad arco di violino.

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Annullamento del decreto 110/2011: Il TAR del Lazio ha lasciato intendere di condividere l’eccezione di incompetenza sollevata da Confestetica, deciderà nel merito il prossimo 14 giugno

Confestetica, come noto, ha impugnato il decreto interministeriale n. 110/2011 emesso dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico per attuare l’art. 10 della legge n. 1/1990, aggiornando (dopo oltre 20 anni!!!) la lista dei macchinari utilizzabili dall’estetista e predisponendo solo oggi, nel 2011, le schede tecniche a corredo della lista
anzidetta.
Confestetica ha da subito evidenziato le problematiche connesse con il regolamento in questione, la cui entrata in vigore ha di fatto spazzato via 20 anni di progresso tecnico e di formazione dell’estetista, privandola di fatto di tutte le metodiche innovative per l’esercizio della propria attività.
E’ stato proposto quindi il ricorso al TAR del Lazio, ove ha assunto il numero 8214/2011 R.G., da parte degli avvocati dello studio Zunarelli & Associati (Prof. Avv. Stefano Zunarelli, Avv. Simone Cantarini e Avv. Franco Fiorenza) che hanno evidenziato diversi profili di nullità dell’atto impugnato, primo tra tutti la carenza di legittimazione in capo ai Ministeri ad adottare un regolamento nella materia in questione, alla luce del variato assetto costituzionale.
Il titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana, infatti, con la legge costituzionale n. 3/2001 ha subito un radicale mutamento, essendo stato modificato integralmente il riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni.
L’art. 117 della Costituzione, in modo particolare, dopo la riforma sopraccitata, prevede che le Regioni abbiano potestà regolamentare in via esclusiva nelle materie di legislazione concorrente, tra le quali vi sono la tutela della salute e le professioni. In tali materie, pertanto, una volta che lo Stato ha fissato i principi basilari tramite disposizioni generali ed astratte, spetta alle Regioni la facoltà esclusiva ad emettere regolamenti.
Nella vicenda che ci occupa, invece, lo Stato, vale a dire i Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico, ha emanato, con il decreto 110/2011, un regolamento in un settore, come quello dell’attività dell’estetista, che, in quanto attinente ad una professione, avrebbe dovuto essere emanato dalle Regioni, poiché rientrante tra le materie di legislazione concorrente.
All’udienza tenutasi in data 3 novembre 2011, gli avvocati di Confestetica hanno presenziato innanzi al TAR del Lazio chiedendo in via cautelare la sospensione dell’efficacia dell’atto impugnato sulla scorta delle eccezioni indicate in ricorso, previa prospettazione dei gravi danni a cui sarebbe andata incontro l’intera categoria, costretta a modificare costosi macchinari ovvero a dismetterli.
La discussione del ricorso è avvenuta unitamente a quello proposto da altra azienda del settore che aveva autonomamente impugnato il decreto 110/2011 sulla base di diversi motivi di diritto. In tale ricorso (n. 7877/2011 R.G.) si erano peraltro costituite anche CNA e Confartigianato le quali avevano chiesto, invece, il rigetto del ricorso e, di conseguenza, la conferma del decreto interministeriale.
Orbene, la Sezione Terza Ter del TAR del Lazio, investita del ricorso proposto da Confestetica, ha emesso in data 3 novembre 2011
l’ordinanza n. 8643/2011, depositata in data 4 novembre 2011, con la quale “considerato che le contestazioni mosse dalla ricorrente avverso il Regolamento impugnato, in relazione alla dedotta incompetenza del Ministero e in ordine ai requisiti restrittivi imposti con la limitazione all’utilizzo delle apparecchiature, involgono questioni che necessitano del doveroso approfondimento nella fase di merito; ritenuto che le esigenze cautelari rappresentate, inerenti al pregiudizio di carattere patrimoniale per aver investito sull’acquisto delle macchine, possono trovare adeguata tutela nella fissazione dell’udienza pubblica per la decisione del ricorso, ai sensi dell’art. 55, decimo comma, cod. proc. amm.” ha fissato “l’udienza pubblica del 14 giugno 2012 per la trattazione nel merito del ricorso, ai sensi dell’art. 55, decimo comma, cod. proc. amm.”.
Il decimo comma dell’art. 55 del Codice del Processo Amministrativo, richiamato dal TAR del Lazio nell’ordinanza, dispone che “il tribunale amministrativo regionale, in sede cautelare, se ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con ordinanza collegiale la data di discussione del ricorso nel merito”.
In buona sostanza, il TAR del Lazio, con il provvedimento emesso, ha lasciato intendere di condividere l’eccezione di incompetenza ad emettere il decreto 110/2011 sollevata da Confestetica, ritenendo opportuno fissare un’udienza per decidere direttamente l’intera causa, non solo la richiesta di provvedimento cautelare.
Il Tribunale Amministrativo, infatti, procede in questa maniera quando vi sono evidenti ragioni e motivi per annullare l’atto impugnato, passando direttamente al merito (che solitamente verrebbe affrontato dopo diversi anni dal deposito del ricorso).
Alla luce di tutto ciò, con cauto ottimismo, si potrebbe pertanto dire che nel mese di giugno prossimo il TAR del Lazio procederà verosimilmente all’annullamento del decreto interministeriale n. 110/2011 che, tuttavia, nel frattempo rimarrà comunque valido, non essendo stato sospeso. Confestetica, quindi, si attiverà presso le competenti sedi affinché, in questo periodo di vigenza del provvedimento le autorità preposte al controllo delle apparecchiature in uso alle estetiste tengano conto della decisione assunta dal TAR del Lazio e della futura caducazione del decreto.

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lunedì 30 gennaio 2012



Differenze tra vecchi e nuovi solarium e regole per la corretta esposizione 



Innanzitutto volevo sapere la differenza tra le vecchie lampade e le attuali (cosiddette a norma).

Si parla sempre di solarium in maniera generica ma ne esistono diverse categorie.
È un po’ come parlare di automobili: in circolazione ne esistono utilitarie, suv, nuove o di 20 anni senza manutenzione. I solarium prodotti oggi, dal punto di vista delle sicurezze elettriche e dell’emissione sono molto diversi da quelli di soli 10 anni fa. Si possono identificare tre grandi generazioni di solarium, quelli prodotti prima dell’avvento del marchio CE, ovvero immessi nel mercato fino al 1996 quelli costruiti nel dettato della Norma CEI EN 60335-2-27 e successive integrazioni e da ultimo quelli commercializzati successivamente al 23 Luglio 2007. Nel corso del tempo queste disposizioni hanno fatto sì che aumentassero progressivamente le sicurezze elettriche e meccaniche e diminuisse la potenza in termini di ammontare di radiazioni (RUV) emesse sull’utilizzatore. I solarium oggi commercializzati possono avere un’emissione massima intesa come somma di UVB + UVA uguale a 0,3 Watt/mq che equivale ad una capacità abbronzante massima uguale a quella del sole, al livello del mare in una giornata tersa, all’altezza dell’equatore.
Che differenza c’è tra le lampade a raggi uva e uvb? E quali sono più diffuse in Italia?
Non esistono lampade a uva o uvb. Tutte le lampade emettono entrambe le lunghezze d’onda poiché entrambe sono necessarie per la produzione e l’ossidazione della Melanina. 

Quale è il decalogo della corretta esposizione al quale attenersi (tempi, utilizzo di occhialetti, filtri solari, pressione della lampada)?
Le apparecchiature abbronzanti, nel momento in cui rispondono alle Norme imposte dalla Legge, non fanno altro che fornire alla pelle una luce realizzata con gli stessi identici elementi con cui si forma la luce solare. E’ pertanto scorretto, nel momento in cui il solarium sia a norma, pensare che vi siano delle differenze tra luce solare e luce prodotta da solarium; che la luce solare faccia bene mentre quella artificiale sia pericolosa e dannosa. Trattandosi della stessa “cosa”, luce solare e luce artificiale sono caratterizzate dai medesimi pro e contro: la giusta quantità fa bene, l’eccesso fa male. I costruttori per ogni modello prodotto sono tenuti a fornire dati molto precisi sull’utilizzo e le Estetiste a combinare queste indicazioni con il tipo di pelle dell’utente. Se quanto risulta dalla leggi in vigore è correttamente applicato fare un solarium e come esporsi al sole con un’estetista al fianco che ci consigli il corretto tempo di esposizione per assumere solo i benefici di un bagno di sole.
Bisogna però saper scegliere un istituto di qualità , quindi è bene :
Essere sicuri che l’addetto del centro si preoccupi della vostra pelle e vi indichi il giusto tempo di esposizione
Meglio ancora se l’addetto vi propone un programma di abbronzatura con almeno tre sedute, di diversa durata scadenziate con almeno due giorni l’una dall’altra
Il consiglio è quello di frequentare centri con apparecchiature nuove, o almeno che non abbiano più di 10 anni
Cercate di verificare se sono state correttamente mantenute (a volte qualcuno espone dei cartelli con le date delle ultime manutenzioni, un po’ come avviene per gli ascensori)
Verificate che le apparecchiature abbiano il marchio Ce e meglio, molto meglio, se hanno anche un marchio di qualità, come ad esempio il tuv o imq All’interno delle cabine devono essere esposte le dichiarazioni del costruttore sul solarium e le avvertenze generiche per una corretta abbronzatura
I solarium devono essere ben ventilati e non deve essere possibili toccare parti elettriche o in movimento e o vetri
Insomma la qualità va ricercata sia nella professionalità dell’addetto del centro che nell’apparecchiatura.
Detto questo, come per il sole, anche per il solarium
Gli apparecchi UV non devono essere utilizzati da persone che si bruciano senza abbronzarsi quando si espongono al sole, da persone che soffrono d’eritema solare, da bambini o da persone che soffrono di o hanno precedentemente sofferto di neoplasia cutanea o che sono predisposte a neoplasia cutanea.
Prima di una seduta abbronzante devono essere prese le seguenti precauzioni:
Rimuovere i cosmetici prima dell’esposizione e non applicare creme o prodotti non specifici
I soggetti trattati devono portare sempre gli appositi occhialini di protezione e non devono fissare l’emettitore: gli occhi non protetti possono subire infiammazioni superficiali e, in certi casi, la retina può essere danneggiata dopo un’esposizione eccessiva
Astenersi dall’esposizione durante i periodi in cui vengono assunti farmaci che aumentano la sensibilità alle radiazioni ultraviolette; in caso di dubbio, consultare il medico
Non esporsi al sole nello stesso giorno
Seguire le raccomandazioni sulla durata, gli intervalli fra le esposizioni che l’estetista vi fornirà combinando le caratteristiche della vostra pelle con quelle del solarium che utilizza
Non assumere posizioni inadatte al tipo del solarium
Seguire rigorosamente il programma d’esposizione raccomandato tenendo conto dei tempi e delle modalità di esposizione, degli intervalli fra le esposizioni e della sensibilità individuale della pelle
Far passare almeno 48 ore tra le prime due esposizioni
Il tempo di esposizione raccomandato per la prima seduta non deve essere superiore a quello indicato nelle tabelle previste per l’apparecchiatura che si utilizza
Prima della seduta abbronzante è necessario accertarsi di non aver fatto uso di farmaci che possono creare fotoreazioni allergiche: in ogni caso, qualora si siano assunti farmaci, è necessario chiedere il parere di un medico
Prima della seduta abbronzante la pelle deve essere pulita, senza creme o altri tipi di prodotti cosmetici, fatta eccezione per le apposite creme destinate all’utilizzo con uv
In caso di pelli particolarmente chiare (Fototipo 1 e 2) è necessario porre particolare attenzione, per le prime sedute, alle zone dei glutei e del seno. 

L’attuale normativa europea, recepita dall’Italia, garantisce il rispetto delle regole in ambito di valutazione del rischio e dell’uso di questi macchinari?
Nel nostro Paese c’è una differenza importantissima rispetto al resto dell’Europa ovvero che l’utilizzo esclusivo dei solarium è affidato alle Estetiste, la professionalità delle quali assieme alle indicazioni del costruttore, costituisce una garanzia aggiuntiva sul loro corretto utilizzo. In molti Paesi Europei la legge non prevede figure professionali qualificate per la gestione dei solarium. Spesso esistono centri abbronzatura completamente automatizzati, senza alcuna supervisione, in altri Paesi l’autorizzazione ad aprire un centro abbronzatura si consegue con corsi di abilitazione di poche centinaia di ore.
L’Italia però, ancora deve recepire completamente la Normativa Europea poiché i suggerimenti della Direzione Generale Della Commissione Europea per la Salute e la Tutela del Consumatore raccomandavano, dopo il 23 Luglio 2007, che tutti i paesi della Comunità avrebbero dovuto predisporre un periodo entro il quale il parco macchine esistente a quella data, doveva essere adeguato ai nuovi limiti massimi di emissione. Questo ancora non è stato fatto. C’è quindi una responsabilità delle Istituzioni che finisce per penalizzare tutto il settore dell’Estetica, spesso colpevolizzato ingiustamente.

I controlli delle Asl vengono fatti solo per verificare l’emissione di raggi della lampada e il corretto funzionamento, ma non l’utilizzo giusto o sbagliato che ne fanno i consumatori?
La maggior parte dei controlli effettuati dalle Asl sono di natura formale, ovvero rivolti alla verifica dei documenti che devono essere a disposizione del titolare del centro di Estetica: manuale di Uso e manutenzione, libretto di manutenzione, etichetta con numero matricola e marchio CE sul solarium, dichiarazione di conformità di irradianza e avvertenze per l’utilizzatore esposte in cabina.
Purtroppo sono ancora poche le Asl che intervengono con una misurazione reale dell’emissione, quando lo fanno solitamente sono affiancate dai tecnici dell’ARPA locale, dotati degli strumenti necessari. Il controllo sull’emissione garantirebbe l’attenzione, anche dei costruttori più piccoli al severo rispetto della Normativa e, conseguentemente ad apparecchiature sempre più sicure.



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FERDINANDO GIORDANO, JIMMY BARBA, MARA ADRIANI E MARCELO FUENTES alla fiera dell’estetica a Roma 

lunedì, gennaio 30th, 2012
FIERA DELL’ESTETICA A ROMA - E’ in corso, nei pagiglioni della Fiera di Roma, la rinomata fiera dell’estetica che ogni anno si svolge nella capitale.
Nella giornata di ieri, domenica 29 gennaio 2012, alcuni personaggi noti al mondo del gossip hanno fatto visita alla mostra.
Noi di Sun Estetic Store eravamo presenti alla fiera ed abbiamo immortalato Ferdinando Giordano, ex concorrente del Grande Fratello noto anche per la sua love story, purtroppo finita, con Angelica Livraghi, Jimmy Barba anche lui personaggio del Grande Fratello 11, Mara Adriani, ex gieffina nota anche lei per la sua storia con Alberto nata all’interno della casa e conclusasi da poco e Marcello Fuentes, protagonista della trasmissione Uomini e Donne di Maria De Filippi.
I giovani, molto disponibili, hanno chiacchierato con i loro fan e non si sono sottratti  ai flash dei fotografi.








domenica 29 gennaio 2012

 

LUCI LED

Questo è un esempio di risparmio energetico del 90% 
che è possibile ottenere sostituendo le classiche lampadine alogene con delle lampadine led, ottenendo lo stesso tipo luce


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giovedì 26 gennaio 2012


 
ATTENZIONE LA TRUFFA CONTINUA
Truffa sul web, al posto di antivirus gratis scaricavano contratti a pagamento
Due i casi a Bologna (solleciti da 100 euro, pena il recupero crediti), oltre 25mila in tutta Italia. Il sito sotto indagine degli inquirenti è Italia-Programmi.net di proprietà Estesa Limited con sede alle Seychelles. L'Antitrust l'ha già sanzionato per 1 milione e 500mila euro
Non credevano ai propri occhi quando, aprendo una busta giunta lo scorso 13 gennaio, hanno trovato una lettera spedita da un’azienda con sede alle Seychelles, la Estesa Limited, che annunciava loro l’ “ultimo sollecito di pagamento prima della consegna al recupero crediti”. Così due famiglie bolognesi, invece di versare 96 euro più gli 8,50 di commissione di sollecito, si sono rivolte ai carabinieri scoprendo di aver schivato una presunta truffa che coinvolge tutta Italia.

Sulla Estesa Limited, proprietaria del marchio Italia-Programmi.net e del relativo sito Internet, pende infatti una sanzione datata 3 gennaio 2012 dell’Antitrust per un 1 milione e 500 mila euro. Motivo: pratiche commerciali scorrette segnalate all’autorità garante da più di 25 mila consumatori. Inoltre, se le 2 denunce presentate a Bologna sono oggetto di un’indagine della procura cittadina, anche i magistrati di Roma hanno già aperto un fascicolo e la polizia postale e la guardia di finanza della capitale si stanno occupando della questione per circoscriverne i profili penali.

Una questione che si concentra in questi termini. Il sito che fa riferimento alla società delle Seychelles propone agli utenti in rete lo scaricamento di un antivirus. Gratis, si dicono le pagine web, chiedendo ai navigatori solo di registrarsi (ma senza richiedere il numero di carta di credito). Al termine dell’operazione, parte il download da attivare con un click, ma contestualmente – e di questo l’utente non si accorge perché l’ “evidenza grafica”, scrive l’Antitrust, “non [è] sufficiente a un’immediata comprensione”  - sottoscrive con la Estesa Limited un contratto biennale in cui si impegna a pagare 96 euro all’anno.

Ovviamente chi ha scaricato il software non lo fa perché non ha capito che di download a pagamento si tratta. E allora ecco gli “ultimi solleciti” maggiorati di 8,50 euro e la minaccia di azioni di recupero crediti. In questo modo – lo stesso vissuto dagli utenti bolognesi – il volume d’“affari” dell’azienda potrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni e mezzo di euro, senza contare che ci possono essere utenti che, per evitare rogne, hanno pagato.

Difficile al momento interrompere la pratica ritenuta scorretta dall’Antitrust. Il dominio Italia-Programmi.net, creato il 17 aprile 2011 e attivo (salvo rinnovo) fino alla stessa data del 2013, è intestato a tale Janette Francies, che come indirizzo dà quello dell’azienda a capo del business e che risulta responsabile sia degli aspetti amministrativi che tecnici del nome a dominio. Probabile dunque che anche il server che ospita le pagine web si trovi all’estero impedendo – o rallentando in modo anche consistente – a chiusura del sito.

Della vicenda negli ultimi mesi si sono occupate anche alcune associazioni consumatori. Tra queste l’Aduc, che già l’estate scorsa aveva raccolto le prime 57 segnalazioni e che aveva presentato un esposto-denuncia all’autorità garante aggiungendo in una nota diffusa in quel periodo:  “Invitiamo gli utenti e continuare a inviarci le loro segnalazioni per eventuali integrazioni istruttorie da produrre all’autorità garante per la concorrenza ed il mercato, corredate se possibile da documentazione: ciò consentirà di comprendere l’estensione del fenomeno”.

Il modello utilizzato da Italia-Programmi.net ricalca lo schema dell’“easy download”, basato sullo stesso principio: invitare a uno scaricamento gratuito salvo trovarsi poi abbonati a un servizio non richiesto che pretende un corrispettivo. È un’attivista che “si compone di due elementi”, scrive su Webnewss ancora l’Aduc, “l’artificiosità e la poca trasparenza del modo cui si arriva al sito e la ‘leggerezza‘ degli utenti che si registrano senza tenere gli occhi sgranati e senza leggere ogni singola parola contenuta nella pagina web. Ciò detto, consigliamo di fare un esposto alla Procura della Repubblica, saranno poi i magistrati a valutare se sussista o meno il reato”.