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domenica 11 dicembre 2011

Mi Manda Raitre: responsabile di danni patrimoniali a tutta la categoria degli estetisti. Confestetica chiede il diritto di replica.



Rimini, 7 dicembre 2011
carissime colleghe, vi pubblico la lettera che è stata spedita a Mi Manda Raitre.


Spett.le
RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.p.A.
Viale Mazzini, 14
00195, Roma
Raccomandata a.r. n. 14460809828-7
Oggetto: Confestetica / RAI – Mi Manda Rai Tre – Puntata andata in onda in data 25 novembre 2011
Spettabile Società,
io sottoscritta Angelica Pippo scrivo la presente nella mia qualità di Presidente dell’Associazione Confestetica, corrente in Rimini, Viale Tripoli n. 12, per rendere noto quanto segue.
In data 25 novembre 2011 sono stata ospite della trasmissione “Mi Manda Rai Tre”, in onda in prima serata sulla terza rete RAI, nella mia veste di legale rappresentante dell’associazione anzidetta, dal momento che uno degli argomenti trattati in trasmissione riguardava proprio il mondo dei centri estetici che Confestetica si prefigge di tutelare.
Lo spunto per la riflessione ed il dibattito in trasmissione era dato dalla vicenda di una cliente di un non meglio precisato centro estetico che, sottopostasi ad un trattamento con un macchinario (ultrasuoni ad ALTA FREQUENZA), sarebbe rimasta ustionata in ragione dell’imperizia manifestata dalla dipendente del centro che stava effettuando l’applicazione.
Da questo fatto, di per sé indice, al più della scarsa professionalità di QUELLA esercente l’attività di estetista, si dipanavano una ulteriore serie di servizi, tra cui quello della giornalista Roberta Ferrari, tutti volti, in maniera eclatante, ad evidenziare la pericolosità dei macchinari concessi in uso ai centri estetici e le violazioni alle attuali disposizioni di legge e regolamentari attualmente in vigore. Il riferimento, ovviamente, era al recente decreto interministeriale n. 110/2011 che, dopo 21 anni, è intervenuto a colmare una lacuna regolamentare andando a specificare i macchinari effettivamente utilizzabili oggi dall’estetista e le schede tecniche con i requisiti dei medesimi.
La giornalista anzidetta, infatti, avrebbe svolto delle indagini e filmato di nascosto gli accessi presso i centri che, senza rispettare le nuove regole introdotte con il decreto de quo, in vigore dal 30 luglio 2011, continuavano a fare uso di macchinari oggi proibiti dal regolamento sopra citato, tra cui la stimolazione ad ultrasuoni a BASSA frequenza (comunemente nota come “cavitazione”) che, stando a quanto riferito dalla stessa Roberta Ferrari nella presunta telefonata fatta ad uno sconosciuto produttore, poteva essere ancora oggi acquistata dai centri estetici.
Premesso che Confestetica, pur avendo impugnato il decreto interministeriale n. 110/2011 innanzi al TAR del Lazio per diversi motivi che, ad avviso della scrivente, ne inficiavano la validità, non intende difendere coloro che non rispettano le vigenti norme, per quanto non condivisibili, la stessa Associazione, per mio tramite, non può non rimanere indifferente di fronte a quanto è stato detto e fatto nel corso della trasmissione, in occasione della quale non è stato concesso alcun diritto di replica alla sottoscritta.
Devo innanzi tutto eccepire la faziosità dell’esposizione, dal momento che le rilevazioni condotte dalla signora Roberta Ferrari non erano supportate da alcuna indicazione del numero complessivo di campioni presi in esame e, di conseguenza, della percentuale di centri “fuorilegge”, di modo che è stata fornita all’utenza un’immagine del tutto fuorviante oltre che inattendibile dell’estetista e dei centri estetici.
Parimenti, devo ritenere del tutto incomprensibile l’intervento del dottor Emanuele Bartoletti, se non nell’intento di rafforzare le tinte fosche con cui è stato dipinto il mondo dell’estetica, volto ad evidenziare la pericolosità degli ultrasuoni a bassa frequenza, con l’applicazione tramite ago di soluzioni saline, che in realtà, anche nell’assenza del decreto n. 110/2011, nessuna estetista ha mai svolto, non potendo quest’ultima agire sotto la cute del paziente.
Mi permetto di segnalare, poi, le perentorie prese di posizione del Prof. Avv. Ugo Ruffolo che hanno ulteriormente contribuito a screditare la categoria, oltre che la sottoscritta alla quale il predetto legale si è rivolto dicendosi meravigliato del fatto che io non sapessi che il macchinario che aveva cagionato il danno alla persona presente in studio fosse di stretta pertinenza medica. In realtà, anche in questo caso, è stata data all’utenza ed al consumatore una errata informazione, dal momento che l’attrezzatura in questione era, secondo quanto riferito, un apparecchio ad ultrasuoni ad alta frequenza, compreso nell’elenco di cui al D.I. n. 110/2011, dunque OGGI pienamente utilizzabile anche dall’estetista.
Il tutto, ovviamente, è stato coordinato dall’azione del conduttore, vale a dire il Dottor Edoardo Camurri che ha ritenuto opportuno incalzare continuamente la sottoscritta e ha impedito di instaurare un contraddittorio costruttivo e utile, tanto per le persone presenti in studio che per quelle a casa, invitando addirittura nel finale ad evitare i centri estetici!!!.
Non è stata nemmeno concessa la facoltà di illustrare le ragioni che hanno condotto Confestetica ad intraprendere le azioni legali nei riguardi del decreto anzidetto, che avrebbero potuto aiutare a comprendere maggiormente le problematiche sottese ad un approccio, come quello manifestato dai Ministeri che hanno adottato il provvedimento, poco incline ad investire nella formazione e nella professionalizzazione del settore, obiettivo della presente associazione, e più orientato a soluzioni dozzinali ed avventate che non tengono conto di tutti gli sforzi compiuti nel corso degli anni dalla quasi totalità della categoria per l’aggiornamento e la crescita.
A parere della sottoscritta, in occasione della trasmissione televisiva alla quale sono stata invitata, si è provveduto invece a perpetuare questo spirito “ministeriale”, essendo stato demonizzato per tutto il tempo della diretta, nei modi e termini sopra indicati, l’intero comparto, indiscriminatamente e senza facoltà di difesa, dal momento che è stata negata, all’ultimo minuto, anche la presenza del legale di Confestetica, in un primo tempo garantita.
E’ di lapalissiana evidenza, pertanto, dal breve e conciso riassunto della puntata ora fatto, che vi sia stata nella fattispecie un’inammissibile quanto dannosa invettiva contro la categoria rappresentata dalla scrivente associazione che deve considerarsi foriera di gravi pregiudizi, patrimoniali e non, per tutto il comparto.
Senza scadere nella (pur legittima) retorica ordinaria che vorrebbe Codesta Società al servizio del pubblico in maniera imparziale e comunque volta a fornire corrette informazioni ai cittadini, non si può nondimeno evidenziare che l’uso distorto o quanto meno non corretto di un mezzo televisivo, avente di per sé una potenziale diffusione capillare ed un forte credito nelle coscienze dei comuni cittadini, può arrecare danni irreparabili soprattutto nella grave congiuntura economica attuale.
Va da sé, quindi, che Codesta Spettabile Società dovrà essere ritenuta responsabile di tutti i danni, patrimoniali e non, subiti e subendi dalla categoria rappresentata dalla scrivente associazione, che ci si riserva sin da ora di quantificare, in ragione dei contenuti del programma “Mi Manda Rai Tre” andato in onda in data 25 novembre 2011, per i motivi sopra esposti.
Al fine di limitare e contenere il discredito dato all’intera categoria rappresentata, pertanto, sono con la presente a richiedere a Codesta Spettabile Società di volere concedere alla presente associazione il diritto di replica ovvero di rettifica delle affermazioni non veritiere che sono state divulgate nel corso della puntata di “Mi Manda Rai Tre” andata in onda in data 25 novembre 2011.
Resto in attesa di un cortese ed urgente riscontro entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento della presente, precisando che, in difetto, sarò costretta a provvedere alla tutela degli interessi di categoria nelle sedi opportune.
Cordiali saluti
Angelica Pippo
Presidente Nazionale
Roberto Papa
Segretario Nazionale

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