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domenica 11 dicembre 2011

I fantastici 4 di Mi Manda Rai Tre – disinformazione e strumentalizzazione a danno dell’estetista. La trasmissione è stata sospesa.


Dott. Camurri, sono oggi costretta a scriverle perché nella sua trasmissione del 25/11 non mi è stata data nessuna possibilità di esprimere correttamente il mio punto di vista circa l’argomento estetiste. Questo è un fatto molto grave perché una televisione di Stato, pagata dai cittadini, non può permettere di far passare informazioni sbagliate e diffamanti come è successo a Mi Manda Rai Tre.
Le voglio dire una cosa importante, che forse non sa, ma è giusto che ne venga a conoscenza per poter capire qualcosa di più del nostro settore, che poi tanto male non è, come è emerso invece dalla sua trasmissione. In Italia ci sono 30 mila centri estetici, 70 mila sono gli estetisti, 100 milioni sono i trattamenti svolti in un anno dal comparto, 20 miliardi è il fatturato che questo settore contribuisce a fare, pari ad una finanziaria. Per 2 estetiste che sbagliano, Lei, ha avuto il coraggio di condannare tutto questo immenso settore… che tra l’altro, contribuisce anche a pagare il suo stipendio.
Siete stati, a mio parere, di una scorrettezza che non ha visto precedenti. Vi avevo chiesto di intervenire in trasmissione, quando ero venuta a conoscenza dell’argomento che avreste trattato. E meno male che l’ho fatto! altrimenti non oso pensare cosa sarebbe successo. La mia intenzione era, insieme a voi, di aiutare il cittadino a capire come bisogna comportarsi per avere le migliori garanzie quando ci si accinge ad entrare in un centro estetico, come sceglierlo, e come fidarsi, ma soprattutto volevo far capire ai cittadini che dell’estetista, oggi, si può fidare. L’estetista non è una carnefice, né una deficiente, come Lei l’ha chiamata.
Lei, invece, Dott.Camurri, grazie anche al contributo della sua giornalista Roberta Ferrari ed il dott. Ruffolo avete manipolato, a mio parere, tutta la trasmissione aggredendo e sminuendo il lavoro di una categoria, che oggi, ha un ruolo importante nella società e che con fatica, sta sopravvivendo alla dura crisi economica degli ultimi tempi. Era l’unico settore che ancora si stava barcamenando all’interno della crisi, ma il Decreto immotivato e ritardatario, prima, e le trasmissioni aggressive, come la sua, dopo, hanno contribuito a dare un duro colpo all’equilibrio già instabile del settore.
Ora vi chiedo: vi sembra un modo corretto di gestire l’informazione pubblica? Vi sembra corretto, che la sottoscritta, prima di entrare in trasmissione non abbia potuto assistere alle informazioni che stavate dando, perché un vostro assistente le ha spento la televisione? Vi sembra corretto che in tutto il periodo antecedente alla trasmissione, 2 ore circa, io sia stata sottoposta a sorveglianza da due guardiani, perché avevate paura che venissi a contatto con chissà chi? “ perché non si deve incontrare con l’altra parte, perché potreste mettervi d’accordo” mi è stato detto, come se stessimo in un Tribunale, un tribunale anomalo direi,come si è rivelato di li a poco, con la presenza solo della Pubblica Accusa e senza alcuna possibilità di difesa!
Vi sembra corretto aver mandato in onda dei filmati di cui non conosciamo assolutamente la provenienza? Il filmato della giornalista Ferrari, ad esempio, quello fatto per telefono con un  fornitore di apparecchiature estetiche, sembrerebbe quasi una messa in scena.   Vorrei sapere chi è quel fornitore che avete contattato e quanti ne avete contattati, se è vero che ne avete contattati, prima di ottenere quel genere di risposta. Orgogliosi invece, avete fatto passare la notizia che per i fornitori, nonostante la legge, non sia cambiato nulla.
E questa è la prima affermazione grave che avete comunicato ai cittadini!
Andiamo avanti, ai filmati successivi! sempre effettuati dalla giornalista Ferrari, quelli svolti nei “molti” centri estetici come dite voi. Anche qui, come prima, vorrei sapere quanti centri estetici avete girato prima di aver incontrato quello che ci avete mostrato, e che non rispetta le regole! Se è vero che siete giornalisti, avreste dovuto svolgere le vostre indagini secondo queste modalità, prima di arrivare a dare l’informazione assoluta e categorica che l’estetista non rispetta la legge.
Ancora, andiamo adesso ad analizzare il video successivo, quello del Dott.Bartoletti!  Il Dottore deve sapere, che nessuna estetista si sognerebbe mai di fare una cavitazione medica, quella che cioè si effettua iniettando una soluzione fisiologica, poi si lavora con l’ultrasuono a bassa frequenza, dando vita al fenomeno della cavitazione, e poi si dovrebbe drenare.
La “cavitazione” che è stata data in dotazione fino ad ora all’estetista, oggi esclusa dal Decreto 110/2011, è semplicemente una cavitazione estetica, un ultrasuono la cui destinazione, è stata attribuita secondo le normative Europee . Ripeto, parliamo di cavitazione estetica e non medica. Il paradosso, però, oggi, è che la maggior parte dei medici usa la cavitazione estetica. Cavitazione che tutti possono usare , anche la segretaria di un medico, che è ragioniera, l’estetista che lavora a casa, abusivamente, e i cittadini che se la comprano al supermercato o in televisione! Tutti, tranne l’estetista, perché il decreto non la inserisce nelle schede tecniche.
Nei giorni antecedenti la diretta, la mia redazione si è sentita più volte telefonicamente con la giornalista Ferrari, la quale ha sempre lasciato intendere, anche dopo nostre ripetute richieste di informazioni più dettagliate, che la bruciatura che la ragazza aveva subito nel centro estetico era stata fatta da un ultrasuono a bassa frequenza, con un macchinario dunque, non a norma in questo momento. La trasmissione inizia, infatti, con la spiegazione del fatto accaduto alla ragazza bruciata, appunto, con un macchinario non a norma, supportato e avvalorato dal servizio del dott Guariniello, che molto giustamente, e noi perfettamente in accordo con lui, spiega che tutto ciò che è escluso dal Decreto 110/2011, è da ritenersi vietato.
Ma ad un certo punto della trasmissione, scopro che l’ustione fatta alla ragazza, era stata fatta con un macchinario perfettamente a norma, cioè con un ultrasuono ad alta frequenza.
Perché allora, per tutta la trasmissione si è sempre parlato di ultrasuoni non a norma, di cavitazione medica, quando di medico non aveva assolutamente niente. Perché avete avuto la necessità di parlare, per tutta la sera della cavitazione medica e mostrare come il Dott. Bartoletti la effettua, se per l’argomento che dovevamo trattare non era pertinente la cavitazione medica? Volevate, forse, mostrare come lavora bene il Dott.Bartoletti?
Non c’entrava assolutamente niente, la cavitazione medica, se si stava parlando di un danno causato da cavitazione estetica!
Volevate, forse, l’appiglio per parlare del Decreto? Ma anche parlare del Decreto non era attinente all’argomento! Perché? Ve lo spiego subito, visto che non mi avete permesso di farlo in trasmissione.
Il Decreto in questione, non è un decreto nato per fronteggiare situazioni di necessità ed urgenza, nato cioè per far fronte a situazioni pericolose , ma è un decreto di regolamentazione di una legge vecchia, che doveva nascere già 21 anni fa. E’ un decreto attuativo,( e qui mi rivolgo al dott. Ruffolo), e non una Legge, stabilisce solo un elenco di apparecchiature e modalità di utilizzo delle stesse, destinate all’estetista, e se non viene rispettato si incorre in sanzioni civili e non penali.  Esclude alcune apparecchiature, non perché siano pericolose, ma perché a qualcuno fa comodo così, perché l’estetista fattura 20 miliardi l’anno . Perché per questo tipo di lavori il cliente si rivolge all’estetista e non al medico. Ma soprattutto esclude queste apparecchiature facendolo senza alcuna documentazione scientifica in merito (e questo è uno dei motivi per cui è stato impugnato). Questo decreto probabilmente sarà annullato, e non rigettato come dice Ruffolo, perché è stato emanato da organi non competenti in materia, in quanto la competenza spetta alle Regioni e non al Ministero dello Sviluppo Economico e della Salute come è stato fatto. A supporto di quello che ho appena detto, Dott. Camurri, visto che come giornalista non avrebbe fatto bene il suo mestiere informandosi a sufficienza, le voglio dire un’altra cosa: questo “bellissimo decreto” in Toscana non si applica, perché la Regione Toscana ha regolamentato autonomamente questo settore. Cosa vuol dire questo, secondo Lei?
In Francia, inoltre, giusto per scambiare con Lei qualche altra informazione, lo stesso decreto, emanato nell’aprile scorso vietava l’utilizzo degli ultrasuoni a bassa frequenza a TUTTI, sia al personale MEDICO che ESTETICO. Questo divieto, fu emanato, in attesa di verificare se tali macchinari fossero realmente ed oggettivamente pericolosi. Dopo un mese esatto, dimostrato il fatto che i casi di danni che si erano verificati erano imputabili esclusivamente alla impreparazione di chi li utilizzava il decreto fu  annullato. Ed oggi la stessa “cavitazione” che in Italia non si può usare si usa, invece, in tutta Europa.
All’Avvocato Ruffolo, voglio precisare una cosa, che mi meraviglio molto non sappia. Per questo Decreto 110/2011 il TAR si è già pronunciato con queste motivazioni : “ritenuto che le esigenze cautelari rappresentate, inerenti al pregiudizio di carattere patrimoniale per aver investito sull’acquisto delle macchine, possono trovare adeguata tutela nella fissazione dell’udienza pubblica per la decisione del ricorso, ai sensi dell’art. 55, decimo comma, cod. proc. amm.” ed ha pertanto rinviato per la trattazione del merito al 12 giugno 2012. In buona sostanza, la curia romana, ritenendo plausibili e soprattutto trancianti le doglianze dell’associazione Confestetica avverso il decreto n. 110/2011, ha pensato di fissare a breve la trattazione del merito del giudizio, lasciando presagire, sol che si ponga attenzione alla lettera della norma ora citata, l’esito della causa.
Ed, inoltre, Prof. Ruffolo mi meraviglio che lei non sappia anche che le apparecchiature incriminate, visto che sono apparecchiature estetiche, e non mediche, anche se oggi sono escluse dall’elenco, non possono incriminare un’ estetista che le usi per “esercizio abusivo della professione medica”. Sono d’accordo con Lei che le regole vadano rispettate, e noi le stiamo rispettando anche a carissimo prezzo, ma se diamo anche le informazioni scorrette forse rischiamo di fare ulteriori danni. Quelle apparecchiature erano, sono e saranno, comunque, apparecchiature ad uso estetico. Ciò vuol dire che lei ha fatto uno scivolone giuridico clamoroso accusando l’intera categoria di esercizio abusivo della professione medica.
Ancora non ho finito! Ho bisogno di sapere perché mi avete fatto prendere il posto da imputato, il posto che era destinato alla fantomatica estetista che avrebbe causato il danno! Perché non avete fatto nome e cognome di questa estetista, perché ho preso io il suo posto? Io che lavoro onestamente 13 ore al giorno insieme a migliaia di mie colleghe. Il mio posto era al fianco della ragazza che ha subito il danno, perché anch’io l’ho subito come lei!!
Lei,invece Dott.Camurri, ancora oggi, non sa chi sono io e di cosa mi occupo! Sa come ho trascorso, cosa ho fatto e per cosa mi sono battuta negli ultimi 10 anni della mia vita? Sa chi è Confestetica?
Non sa niente di tutto questo e mi ha messo alla gogna come se fossi stata colpevole di chissà quale grave reato! Questo è quello che è emerso dalla trasmissione!!! Per 1 estetista irresponsabile, 70 mila estetisti italiani,oggi, si trovano a pagare lo scotto di una mala informazione. Lo vede come gli errori no si fanno solo nel nostro settore? E lo vede quanto un errore fatto da Lei sia molto più grave?
Sono anni che combatto per la professionalizzazione del settore, che lotto per garantire la tutela dei clienti e la tutela delle mie colleghe. Visto che da sempre nessuno si occupa del nostro settore, pur essendo uno dei più importanti in Italia, sia per il ruolo che svolge che per i fatturati che fa, ho fondato un’Associazione che desse un’autoregolamentazione al settore. Ci siamo riunite, siamo 4600 estetiste in tutta Italia, ci siamo date un codice etico di regolamentazione, un codice deontologico, abbiamo costituito un Ordine on-line per tutelare i cittadini e noi stesse, ci siamo autoregolamentati nella formazione, seguendo corsi di formazione e aggiornamento continui, vigiliamo e CONDANNIAMO le colleghe che non lavorano correttamente e cerchiamo di escluderle dal mercato. Abbiamo presentato due proposte di legge dirette ad innovare questa figura facendola passare dalla posizione di artigiana in cui è adesso a quella di professionista. Tutto questo lavoro mi è costato anni di sacrifici, rinunce, investimenti e Lei ed il Dott. Ruffolo in 20 minuti di trasmissione avete distrutto tutto.
Va bene la tutela del cittadino, ma noi? Anche noi meritiamo tutela e rispetto!
I telespettatori non sono sprovveduti!
Voi che dovreste tutelare i cittadini, con la televisione di stato, imparate a fare giornalismo corretto, pulito e leale, così come era da sempre accaduto in questi ultimi 20 anni con i precedenti conduttori: la disinformazione, la mancanza di un reale e corretto confronto sono state, infatti, “punite” da una perdita di audience (2.84 di share) che ha portato alla sospensione della trasmissione. Questo è stato chiaramente palesato durante l’ultima trasmissione andata in onda sugli estetisti con un taglio “giornalistico”  altamente improvvisato ed è emerso in ogni momento con manifesti vuoti di informazioni, come peraltro abbiamo già spiegato in questo articolo, fino a farci pensare ad una strumentalizzazione  dell’errore di una persona per mettere in ginocchio una categoria, quella delle estetiste, che lavora 13 ore al giorno e fa un fatturato pari ad una finanziaria! Dall’altra, in forma completamente gratuita, è stato fatto uno spot pubblicitario ad un medico che non aveva nulla a che fare con l’argomento di cui si trattava.
Imparate a studiare i casi e gli argomenti che trattate in una televisione di Stato, imparate a fare una informazione di qualità non a spettacolarizzare e strumentalizzare gli eventi. Cercate di dare un servizio che sia pubblico e non diretto al soddisfacimento degli interessi di alcune lobby. Vi paghiamo per dare informazioni e dalla vostra trasmissione è emerso che è PERICOLOSO andare dalle estetiste . Lei, dottore, purtroppo ha un concetto frivolo e banale del lavoro che facciamo, ma se ci sono milioni di cittadini che frequentano i nostri centri, ogni anno, non credo lo facciano per il solo gusto di apparire più belli. Forse ci sono motivazioni più serie ed importanti che meriterebbero una giusta attenzione e non una banalizzazione.
Come presidente di un’associazione di professionisti, stimata ed apprezzata, andrò in fondo a questa storia perché una volta per tutte deve finire quest’idea che l’estetista faccia un lavoro frivolo e pericoloso, che l’estetista non rispetta la legge e soprattutto che l’estetista voglia prendere il posto del medico. Se facciamo due conti, si renderà conto, che in Italia, l’estetista è proprio quella che, in proporzione ai trattamenti che fa, fa meno danni rispetto a tutte le altre categorie, rispetto a tutti i casi di mala sanità e a tutti i danni causati dai medici.. Guardi un po’, contrariamente a Lei, io direi, invece, che sono proprio brave queste estetiste!

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